Lettera agli Stakeholder Gli eventi imprevisti degli ultimi due anni, una crisi economica, una crisi politica, una pandemia, una guerra percepita più vicina delle altre, sono stati caratterizzati da una radicalità che ha colto tutti alla sprovvista nella loro drammatica evidenza; la pandemia, in particolare, ha messo a dura prova le nostre sicurezze più profonde, in discussione il nostro modo di lavorare e di abitare, trasformando tempi e luoghi della vita familiare e civile. Una situazione affatto diversa rispetto ai cambiamenti continui ma impercettibili cui ormai eravamo abituati, cambiamenti le cui conseguenze diventavano evidenti solo dopo un lungo e complesso percorso di consapevolezza; pensiamo alla tardività con cui si è imposto il dibattito sulla crisi climatica e sulle sue conseguenze. Questi eventi - eventi dei primi due anni di vita di Redo - non hanno modificato i presupposti sociali ed economici sui quali si fonda la mission della Società né gli obiettivi degli investimenti sostenibili sull’abitare. Hanno solo reso più evidenti tali presupposti ed obiettivi a tutti gli stakeholder e li hanno messi al centro dell’agenda politica e delle riflessioni sull’evoluzione del nostro sistema economico-finanziario. Nel 2021, in particolare, con Next Generation EU l’Europa mette al primo posto il rilancio di un processo di crescita stabile e all’insegna della sostenibilità, ambientale e sociale; la Tassonomia Ambientale e l’introduzione della Tassonomia Sociale, pur con tutte le criticità nella loro definizione, offrono nuove indicazioni alle imprese su come contribuire agli obiettivi di sostenibilità integrale; anche l’evoluzione della regolamentazione dei servizi finanziari, con l’introduzione di specifiche esigenze di disclosure rispetto ai temi ESG, segnano un primo passo nella riconsiderazione delle modalità di funzionamento dei mercati finanziari. In questo complesso contesto che abbiamo vissuto e che continuiamo a vivere, l’anno appena trascorso ha rappresentato un passaggio straordinario per Redo: negli ultimi dodici mesi abbiamo visto il completamento di una lunga ma naturale evoluzione dell’idea originata nel 2006 con l’istituzione del Fondo Immobiliare di Lombardia, il primo fondo immobiliare etico per il social housing promosso da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, con l’advisory di Fondazione Housing Sociale. Un progetto nato con l’abitare sociale e collaborativo al centro, sostenuto da un gruppo di professionisti dedicati alla definizione, allo sviluppo e alla gestione del primo ecosistema di investimento ad impatto sociale. Una nuova filiera produttiva fatta di soggetti, servizi, relazioni e innovazioni che è cresciuta e si è consolidata intorno ai capisaldi dell’attuale presenza di Redo sul mercato immobiliare lombardo e milanese: costruire case e favorire lo sviluppo di comunità, persone e famiglie che vivono insieme in un ambiente inclusivo, accessibile e ricco di servizi di qualità. Queste basi ci hanno consentito di accrescere la consapevolezza dell’estensione degli impatti positivi delle nostre attività oltre la sfera del singolo progetto e fino alla dimensione della rigenerazione urbana, ambientale e sociale dei nostri quartieri. Non possiamo che ribadire la centralità dell’attenzione all’abitare nella nostra mission e nelle politiche dello sviluppo inclusivo (altrimenti non sostenibile) delle nostre città; non possiamo non avere in mente l’obiettivo della sostenibilità economica delle soluzioni abitative (affordability) che proponiamo agli inquilini e agli acquirenti delle abitazioni che realizziamo; non possiamo non sottolineare quanto essenziale sia la valorizzazione delle relazioni fra le persone e la creazione di comunità sostenibili. Per questo non possiamo non essere anche consapevoli della responsabilità più ampia che abbiamo sulla scala degli spazi della città, responsabilità da esercitarsi mettendo al centro il beneficio comune e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder nel momento della definizione della sostenibilità complessiva degli investimenti. Gli investimenti dei fondi immobiliari da noi gestiti, l’evoluzione e l’innovazione dei rapporti con le amministrazioni locali, le nuove reti organizzative e digitali che coinvolgono abitanti, gestori, 3

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